sabato 24 ottobre 2009

Eracle e le stalle di Augia.



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Dittatura, multinazionali e società civile.
Spesso sento parlare di paesi africani dove si consumano tragedie e che in Africa la sofferenza e il dolore sono il corso normale degli eventi. L'Eritrea è un paese africano, ma perchè deve seguire il sentiero della guerra civile, delle dittature, della fame, dell'esodo della popolazione?
Anche a me inquetano le risposte del tipo :"in Africa le cose funzionano così!".
La realtà è che la società civile africana che permette che succeda tutto questo.

Gli organi di informazioni occidentali definisco l'Eritrea come paese del Terzo Mondo o meglio "paese in via di sviluppo". La società civile eritrea, si è mai chiesta cosa significa essere un "paese in via di Sviluppo"? E' in via di sviluppo il governo del paese? La politica e i partiti sono in via di sviluppo? L'amministrazione? L'educazione? I mezzi di comunicazione sono in via di sviluppo? L'Eritrea non ha avuto l'opportunità di svilupparsi?
Per esempio consideriamo la ricostruzione dell'italia dal 1945? In 20 anni dopo l'ultima guerra mondiale aveva raggiunto il boom economico e tutti si erano dimenticati della seconda guerra mondiale. Perchè allora l'Eritrea in quasi 18 anni dall'indipendenza continua a guerreggiare, a confrontarsi con i paesi vicini e a violare i diritti umani della propria gente?
Qualcuno potrà dire che la colpa è della guerra contro l'Etiopia. Allora confrontiamo l'Eritrea con Israele. Questo paese dalla sua controversa nasciata ha affrontato guerre con quasi tutti i paesi arabi confinanti.
http://it.wikipedia.org/wiki/Conflitti_arabo-israeliani
La guerra con l'Egitto del 1956
La Guerra dei sei giorni del 1967
La guerra del Kippur (Yom Kippur )
Nel 1978 l'invasione del sud del Libano
Intifada
ecc...ecc...
Diciamo che israele come l'eritrea arruola anche le donne nell'esercito. Il servizio civile dura tanto sforzo e tempo ai giovani israeliani. E' uno stato in perenne emergenza di conflitto. Però gli israeliani possono votare il partito che vogliono, il sistema giudiziario può verificare le azioni dei militari, della politica e della polizia. I diritti degli israeliani all'interne del paese sono scrupolosamente seguiti.



Allora cosa manca all'Eritrea rispetto a Israele? Potrei azzardare dicendo che manca la "SOCIETA' CIVILE" dei paesi sviluppati.
E' la società civile eritrea che sta arretrata. In Eritrea informarsi, occuparsi di politica in modo attivo e coscente, chiedere conto alle istituzioni del loro operato diventa un crimine equiparato all'alto tradimento contro lo stato. Sovversione dell'ordine democratico (Se proprio di ordine democratico dobbiamo parlare).
Non è che non c'è l'informazione, perchè molti crimini del governo eritreo ormai sono sulla bocca di tutti, anche del dittatore eritreo stesso.


A volte succede che mi imbatto in delle discussioni in cui il nemico dell'Africa è il neo-colonialismo. In cui la colpa dei disastri Africani si scarica ai paesi occidentali (e in parte alla Cina). Chi permette alle compagnie multinazionali di fare affari in Africa? Sono solo gli azionisti oppure sono i governi africani?
Se il neo-colonialismo fosse un reato da portare in tribunale, allora la società civile africana che parte ricoprirebbe? Imputato, accusatore oppure avvocato della difesa? La società civile in questo momento fa il ruolo dell'avvocato della difesa, addottando la strategia del silenzio, del diritto di non rispondere (alle violazioni degli interessi del paese). La società civile non fiatando fornisce il pretesto per il proseguo degli affari delle multinazionali nelle terre Africane. Chi Tace acconsente. Ormai non ci sono solo le multinazionali ma ci sono anche reparti e comandi militari. Vedi la presenza USA con Africom.
http://www.youtube.com/watch?v=JRCZk8mM1EU
Chi fornisce basi di appoggio ai militari? Il terreno se lo conquistano? Oppure sono le stesse dittature che acconsentono? La società civile africana cosa fa in questo caso?


Tornando all'eritrea:
Il problema sta nell'operato della società che lasciare passare qualsiasi azione abituandosi a tutto; a quel punto niente potrà stupire, dispiacere o spaventare. Tutti, compreso Isayas Afeworky, sono coscenti di come è drammatica la situazione del popolo eritreo.
Forse è arrivato il momento di fermarsi un attimo e ragionare come uscire da questo pantano.

Per farmi capire vorrei raccontare una storiella mitologica che ho letto giorni fa su un giornale.

Eracle è un eroe della mitologia greca, corrispondente alla figura della mitologia romana Ercole. Celebri sono le sue incredibili imprese, le dodici fatiche. In particolare presento l’episodio delle stalle di Augia.

Augia era il re dell'Elide, nel Peloponneso;
Augia aveva ricevuto dal padre Elio moltissimo bestiame. Augia non puliva mai le stalle, tanto che il letame che continuava ad accumularsi creava seri problemi nei dintorni; allo stesso tempo il cielo era oscurato dagli sciami di mosche attirate dalla sporcizia. Eracle propose al re Augia che avrebbe ripulito lo sterco dalle sue enormi stalle prima del calar del sole. In cambio gli chiese un decimo di tutto il suo bestiame. Il re incredulo accettò la scommessa e i due giurarono sul loro accordo. Allora Eracle aprì due brecce nei muri delle stalle, e deviò il corso dei vicini fiumi e le acque impetuose invasero le enormi stalle e i cortili spazzando via lo sterco fino alle valli del pascolo. Così Eracle compì la sua "sesta fatica" ripulendo l'intera terra dell'Elide senza nemmeno sporcarsi.

Friedrich Durrenmatt è uno scrittore Svizzero. La svizzera è il paese dove le scelte vengono effettuate con i referendum è il popolo a governare se stesso. Democrazia partecipativa.
Friedrich Durrenmatt scrisse nel 1954 un racconto intitolato "Ercole e le scuderie di Augia" (Herkules und der Stall des Augias). Nella rivisitazione della sesta fatica che fa Durrenmatt invece non è Ercole a pulire le stalle di Augia ma saranno i cittadini a farlo. La morale è che non spetta all'eroe ma al popolo dell'Elide ripulire della sporcizia il proprio paese. I cittadini avranno un paese pulito e ordinato soltanto se essi non ne delegheranno a nessuno la gestione e la politica, ma se ne incaricheranno in prima persona. Perchè la democrazia, governo del popolo, cresce grazie a continue e assidue azioni di pulizia e sorveglianza.


Noi eritrei aspettiamo gli eroi (paesi occidentali o altri) che ci liberino dalle catene della dittatura. Forse è l'ora che dobbiamo informarci di persona e costruici una opinione, e magari successivamente cercare soluzioni per questo paese.

Prima di concludere vorrei collegare la mitologia e il neo-colonialismo utilizzando il finale della storiella di Eracle.

Eracle alla fine dopo aver pulito le stalle, chiese al re Augia la ricompensa promessa, ma questi rifiutò sostenendo di essere stato da lui ingannato: non Eracle bensì i fiumi avevano ripulito dallo sterco il suo regno. Eracle chiese che la controversia fosse sottoposta a giudizio che però fu a suo svantaggio e venne scacciato dall'Elide.
Secondo un'altra versione, la lite che seguì alla mancata ricompensa per il lavoro svolto portò alla guerra: Eracle vinse e Augia fu ucciso.

Le multinazionali le possiamo comparare con Eracle, che forniscono i loro servigi ad un paese Africano. Le relazioni tra multinazionali e le neo-colonie finiscono tragicamente come spesso accade, come descritto nella storiella delle stalle di Augia, proprio perchè il governo va in contrapposizione con gli interessi delle compagnie.
Non vorrei essere franinteso, le multinazionali e i governi hanno il diritto di fare affari con chi vogliono. La questione è che le dittature non sono un'espressione del popolo e spesso queste dittature non rispondono nè ad un organo di controllo, nè a quello giudiziario. Per cui problemi tra dittature e multinazionali sfociano in pasticci che destabilizzano non solo un paese ma una regione intera di un continente. Tutto questo nasce perchè la società civile ha abdicato dal suo ruolo di controllore e di garante.


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